Serata da Angius ai Giardini Pubblici
Da sinistra: Angelino, Carlo Balzani, Franco Ceravola e Giovannino Niolu.
Angelino è venuto a mancare il 24 dicembre 2009, un mese prima di compiere 70 anni.
Era nato il 26 gennaio 1940.
ANGELINO CERAVOLA
Da piccolo aveva fatto parte della banda della Maddalenetta (in quegli anni i ragazzini erano organizzati in bande che proteggevano il territorio e impedivano le invasioni di altri coetanei anche ricorrendo a sassaiole n.d.r.), finché la famiglia non è andata a vivere in via Roth in una zona che allora era campagna. Dopo qualche anno la famiglia ancora una volta si era trasferita, ed era andata in un palazzo al Lido, fuori dalla città, nella zona degli Orti che iniziavano dopo la chiesa di S. Giovanni Battista.
Nel 1952 ha iniziato a frequentare le Scuole Medie che allora erano situate al Corso, a fianco della chiesa di S. Michele.
Così ci siamo trovati ad essere, oltre che cugini, anche compagni di scuola. Noi eravamo nipoti di nonno Antonio, uomo di mare che possedeva diverse barche. Dopo la guerra, nel 1945, era nato un partito politico, "L'uomo qualunque"; il nonno che aveva abbracciato le idee di questo partito, si era fatto fare da un calafato una lancetta alla quale aveva messo il nome di "Uomo Qualunque".
Noi, come tanti bambini, stavamo per molto tempo a giocare al porto in mezzo alle barche da pesca che venivano tirate a terra per fare la manutenzione, e avevamo spesso l'occasione di prendere la lancia per farci un giro in barca o per andare a pescare.
Dopo qualche anno la famiglia di Angelino si è trasferita ancora una volta ed era andata a vivere alla Pivarada. Intanto la madre di Angelino, zia Caterina Masu, aveva aperto una trattoria in via Minerva in un magazzino dove già sua madre, Fortunella, nonna di Angelino, aveva una trattoria.
Siamo arrivati al 1954 e noi frequentavamo ancora le Medie.
La musica per noi era una tradizione di famiglia, tant'è che il padre di Angelino da giovane suonava la fisarmonica.
L'occasione che aveva portato Angelino ad appassionarsi della chitarra si è verificata quando un cliente di passaggio che aveva con sé una chitarra, era entrato nella trattoria di zia Caterina per mangiare del pesce. Alla fine del pasto l'uomo si era accorto di non avere soldi e aveva proposto di lasciare la sua chitarra che per lui era molto preziosa. La madre di Angelino aveva accettato e aveva regalato lo strumento al figlio che ha subito mostrato un grande interesse.
Da quel momento dedicava il suo tempo libero alla chitarra. Aveva subito imparato ad accompagnare sia il canto che gli altri strumenti. Durante l'estate, quando venivano i turisti, nella trattoria di sua madre mi accompagnava mentre io cantavo le canzoni che erano in voga, passavamo così le serate divertendoci e facendo divertire gli stranieri che entravano nel locale per mangiare.
In poco tempo ci siamo affiatati; Angelino ha pensato di scrivere una canzone in algherese e ha composto una melodia per la quale io ho scritto le parole. È nata così la prima canzone dedicata ad Alghero, sulla tradizione di quasi tutti i compositori di canzoni algheresi del nostro periodo.
Nel 1957 abbiamo costituito il primo complesso per suonare nei locali notturni che in quel periodo erano nati in città.
A questo punto occorre ricordare il bravissimo chitarrista solista, grande amico di Angelino, Giovannino Niolu.
Giovannino era barbiere, e quando aveva fatto amicizia con Angelino, lavorava sotto padrone con un barbiere che aveva la bottega in Corso Carlo Alberto. Giovannino aveva una grande passione per la chitarra e un talento straordinario. Era un solista eccezionale tanto che gli bastava sentire una sola volta una melodia che era in grado di suonarla con la chitarra senza sbagliare una nota. Era nato così un duetto che poteva suonare, più di tutto, i brani musicali che, nel periodo che va dal Quarantacinque fino al Settanta, prevalevano sulle canzoni cantate, tipo Delicado, Brasil, Maria Elena, etc.
Con questo sodalizio tra i due chitarristi era nato il primo complesso musicale.
Siamo nel cinquantasei - cinquantasette. I componenti del complesso erano: i chitarristi Angelino Ceravola e Giovannino Niolu, i cantanti Franco Ceravola e Gianni Masu, il sassofonista Giulio Terzoli, il batterista Nicolino Niolu, fratello di Giovannino. Il nome del complesso I Sarchiaponi Jazz era ispirato ad uno sketch raccontato in televisione da Walter Chiari.
Con questa formazione avevamo lavorato per tutto il periodo del Carnevale nella sede del Circolo Marinai di Piazza Civica.
Sempre nel cinquantasei la signorina Antonella Salvietti stava formando un coro per cantare le canzoni algheresi. Cercava anche due chitarristi per accompagnare i cantanti.
Le avevano indicato Angelino e Giovannino, e li ha chiamati, e tutti e tre siamo entrati a far parte del coro che una volta pronto, era diventato il coro dell'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo. Le persone che facevano parte del gruppo erano: la signorina Antonella Salvietti, Maria Dolores e altri dei quali non ricordo più i nomi.
L'anno stesso della sua formazione, il coro è stato ingaggiato per la festa di Sant'Agostino. Era la prima volta che nella festa venivano cantate le canzoni algheresi.
Dopo poco tempo la RAI di Cagliari ha inserito le canzoni algheresi in una trasmissione di Folklore della Sardegna, quindi andavamo a Cagliari per registrare le trasmissioni che andavano in onda la domenica mattina.
Gli anni dei quali sto parlando, sono gli anni della ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale finita nel 1945. Come tutte le cose, anche la musica aveva preso una grande importanza. Dovevamo lasciarci indietro quella tragedia che aveva sconvolto tutto il mondo lasciando le città distrutte e un numero di morti che non è possibile immaginare.
Nella musica leggera era arrivata dall'America una musica nuova, la musica dei giovani, il rock and roll, che aveva portato una rivoluzione nel mondo della musica leggera.
Un altro momento per noi importante, sempre nello stesso periodo, era stata la partecipazione ed un grande spettacolo che si faceva a Sassari fra gli Istituti e le Scuole Professionali. La manifestazione si teneva ogni anno e Angelino ed io abbiamo partecipato presentando la prima canzone scritta con il testo in italiano. Dopo il rock and roll, in Italia, era arrivata la moda degli Urlatori e il maggior rappresentante della nuova tendenza era Toni Dallara. Noi avevamo composto la nostra canzone sulla scia della moda del momento, ancora legata alla musica sentimentale, ma con un ritmo nuovo, che la inseriva tra la musica dei giovani. Il titolo era Gelose di te, l'arrangiamento era stato curato dall'allora già famoso chitarrista concertista Armando Marrosu che era stato alunno dell'Istituto Tecnico per Geometri.
Lui aveva avvicinato l'arrangiamento della nostra canzone a certi brani del famosissimo complesso americano dei Platters. Per accompagnare i cantanti c'era una quasi orchestra visto il numero degli strumenti; fra i componenti aveva anche il chitarrista Angelino Ceravola. L'esecuzione si avvaleva anche di un coretto vocale, come era d'obbligo in quel periodo. La manifestazione si teneva nel Teatro Ariston di Sassari. La partecipazione del pubblico è stata straordinaria, e anche se la sala poteva accogliere più di duemila persone, un numero incredibile di persone era rimasta in piedi. D'altronde c'erano tutti gli studenti degli Istituti Professionali di Sassari, dall'Istituto Magistrale all'Istituto Tecnico Agrario.
Arrivati alla nostra esibizione il presentatore aveva ampiamente parlato di questa novità, e aveva aggiunto inoltre che la più grande Casa Discografica di allora, la RCA, ci aveva fatto un contratto per incidere un disco della nostra canzone. Naturalmente questa notizia era falsa ma era servita ad attirare l'attenzione di un pubblico di ragazzi scatenati nella rivalità tra Istituti tanto che quando si esibivano gli artisti di uno, gli studenti dell'altro fischiavano come matti e facevano un casino infernale. La presentazione fatta alla nostra canzone era riuscita a suscitare una grande curiosità tra il pubblico dei giovani un po' agitati che hanno ascoltato quella novità in silenzio per tutta la durata del brano, e alla fine tutto il pubblico si era alzato in piedi applaudendo con uno straordinario entusiasmo. Il capo Complessi di Sassari, presente alla manifestazione, era salito sul palco e ci ha chiesto la partitura della canzone per inserirla nel proprio repertorio. In conclusione della manifestazione l'Istituto tecnico per Geometri e Ragionieri aveva vinto il Concorso e aveva ottenuto il premio rappresentato da una ceramica artistica del Maestro Ceramista Giuseppe Silecchia.
Dopo essere stati impegnati per qualche anno col complesso nella Casa del Caffè con una formazione semplificata e basata sostanzialmente sui due chitarristi Angelino e Giovannino, io lo avevo lasciato mentre i due chitarristi continuavano a lavorare nei locali notturni, nelle feste di piazza, nei paesi vicini ad Alghero partecipando ai carnevali e ad altre manifestazioni.
Sono gli anni Sessanta nei quali Angelino ha vissuto facendo il complessista con la sola pausa del servizio militare.
Nel 1961 Angelino, Giovannino, Francesco Chessa e Piero Cunedda hanno creato il complesso dei Catalani, una formazione che ha ottenuto un buon successo in Sardegna. Nell'ambito della canzone algherese ha realizzato l'incisione di due dischi di 45 giri con quattro canzoni: l'Ave Maria, Ses coma una streglia, Daspeltata, Lu sulitari.
I dischi sono stati venduti in poco tempo e per quanto ci fosse sempre una grande richiesta, non sono stati più stampati.
Questo è il testo della canzone presentata al Teatro Ariston di Sassari.
1956
GELOSE DI TE
Parole Franco Ceravola - musica Angelo Ceravola
La luna lassù
con il suo chiaror
parla al mio cuor
del nostro amor.
Le stelle per me
raccontano ancor
le dolci notti passate con te.
Ma son geloso, pensando che tu
voglia partire, per non tornar più.
Gelose di te, di te,
son le stelle nel ciel.
Gelose perché, per me, la più bella,
sei tu.
Soltanto tu, mi puoi dare la vita,
soltanto tu, mi puoi dare l'amor.
Gelose di te, di te
son le stelle …
5/12/2023 - 157