domenica 24 febbraio 2013

Musica anni 50-80 ad Alghero

MUSICA ANNI CINQUANTA-OTTANTA AD ALGHERO

La maggior parte delle foto appartengono alla raccolta di Franco Ceravola Rosella; delle altre ho citato chi le ha messe a disposizione. Chi intende utilizzare foto e testi è cortesemente invitato a citarne la fonte.

Sono passati settanta anni da allora e il pensiero corre indietro nel tempo per cercare di fermare almeno il ricordo di coloro che hanno fatto la storia musicale della nostra città in un momento veramente particolare e irripetibile. Nelle seguenti foto ci sono tanti giovani algheresi che negli anni Cinquanta- Sessanta costruivano il loro futuro in una città ricca di aspettative e questo è veramente il massimo che chiunque possa desiderare. Non è facile descrivere quei favolosi tempi a chi non li ha vissuti ma queste immagini possono veramente violare le leggi del tempo perduto per restituire alle nuove generazioni un passato ricco di fascino del mai visto e del mai vissuto.



Gli Harlem nella rotonda della Villa Las Tronas nel 1956.
La data è da verificare perché l'uso della rotonda era stato concesso ad Angius dal conte di Sant'Elia fino alla sua morte. Don Luigi conte di sant'Elia, nato a Sassari il 2 dicembre 1873 è  venuto a mancare ad Alghero il 25 giugno 1955 a 82 anni e questo potrebbe significare che la foto è del 1955. 
Alla tromba Tore Camerada (Matabous), tra il fisarmonicista Antonio Cherchi e il cantante c'è Francesco Chessa (contrabbasso), il cantante è Franco Ceravola. Nascosto da Tore Camerada  c'è il batterista Benedetto Balzani. Al sax c'è Antonio Cao direttore del complesso musicale.
Il repertorio comprendeva brani sudamericani e le più belle canzoni italiane del periodo come Che bambola (1956) di Fred Buscaglione. Poco dopo sarebbero arrivate Guarda che luna ed Eri piccola  dello stesso cantante che sarebbe morto a 38 anni nel 1960.


Nel retro c'è una dedica di Antonio Cao che scrive anche 
"1° Anno del debutto Orchestra Harlem".



Carnevale 1957 - Complesso "I Sarchiaponi Jazz" nato per suonare nei locali da ballo algheresi. Serata al Circolo Marinai di Piazza Civica ad Alghero nel periodo di Carnevale.
Alla batteria Nicolino Niolu, chitarra e accompagnamento Angelino Ceravola, chitarra solista Giovannino Niolu, cantanti Franco Ceravola e Gianni Masu, al sax Giulio Terzoli.
I componenti del gruppo indossano una maglietta con una V colorata. Le maglie erano state acquistate nel negozio di "Graziallei" (Niolu), di via Roma, per avere una divisa che li accomunasse.
Il nome del complesso richiamava una scenetta di Walter Chiari trasmessa alla televisione.

Questa foto mi ha fatto ricordare un fatto curioso accaduto negli anni Settanta/Ottanta in Piazza Sulis. Accanto al bar Chez Michel, c'era il Rent a Car dove lavorava Gianni Masu il quale stava spesso sulla porta del suo ufficio. Un giorno alcuni turisti, probabilmente stranieri, si erano seduti ad un tavolino del bar e, venuta l'ora di andar via si sono rivolti a lui per il conto. Gianni, senza fare una piega, ha subito fatto l'addizione e li ha fatti pagare. I turisti sono andati via e Michel, che naturalmente sorvegliava sempre i tavolini, vedendo che i suoi clienti andavano via senza pagare il dovuto, ha subito preso la rincorsa gridando ai malcapitati di fermarsi. Quando li ha raggiunti si è spiegato l'equivoco e possiamo ben immaginare le risate che si è fatto Gianni Masu insieme a coloro che avevano assistito alla scena. E' stato uno scherzo innocuo e ben riuscito. Penso che in cuor suo ne abbia riso anche Michel.


Un altro momento dell'esibizione al Circolo Marinai. A giudicare dall'espressione del cantate e dei musicisti stanno eseguendo una canzone decisamente romantica. 
Il microfono veniva preso in affitto da Lacana che lo usava per fare la pubblicità con la sua auto per le vie cittadine. L'amplificatore del microfono era un apparecchio costruito artigianalmente e la voce risultava talvolta gracchiante.


Pausa durante l'esibizione del complesso "I Sarchiaponi Jazz" durante il carnevale 1957 al Circolo Marinai di Piazza Civica.
Da sinistra: Nicolino Niolu, Gianni Masu, "Pirichedda" (non ricordo il suo nome), il gestore del bar del Circolo Marinai con il figlio, Giulio Terzoli, Franco Ceravola, e Angelino Ceravola. Dietro Giovannino Niolu.



1958 - Casa del Caffè (Giardini Pubblici) Bar dei fratelli Angius di Villanova Monteleone. Complesso "I Sarchiaponi Jazz".
Alla chitarra e accompagnamento Angelino Ceravola, chitarra solista Giovannino Niolu, alle percussioni Carlo Balzani, cantante Franco Ceravola.




Festa di Sant'Agostino anni 50. Angelino Ceravola e Giovannino Niolu alle chitarre.



Festa di Sant'Agostino anni 50.
Cantante Franco Ceravola, alle chitarre Giovannino Niolu e Angelino Ceravola.


Primi Anni Sessanta (1961?), al Park Hotel durante il Carnevale, come si può intuire dalla decorazione. Il Park Hotel si trovava in via Lo Frasso adiacente al palazzo dei Carboni che faceva angolo con via Vittorio Emanuele, la via che costeggia i Giardini. L'hotel era di proprietà di Lorenzo Carboni.
Nella foto troviamo Franco Niccu alla chitarra, Piero Cunedda ai bonghi, il cantante Franco Ceravola con le maracas, Angelino Ceravola alla chitarra. Per l'occasione i musicisti indossano una casacca a righe verticali sicuramente molto variopinta. Franco Niccu era un bravissimo chitarrista, scomparso alcuni anni fa. 
Franco Niccu (14.9.1942) aveva dato i primi insegnamenti per l'apprendimento della chitarra al cantante Ivan Graziani (6.10.1945-1.12.1997) che trascorreva le vacanze ad Alghero dalla sua nonna algherese.
(Per gentile concessione di Piero Cunedda)



1962 - Torre di Sulis.
Un giovanissimo Paoletto Dessì alla chitarra, Franco Ceravola cantante, Gianfranco Ceravola (fratello di Angelino) alla chitarra, Piero Cunedda alla batteria. Gianfranco sostituiva suo fratello Angelino che nel 1962  era impegnato nel servizio di leva militare. Nel 1962 anche Giovannino Niolu era di leva in marina.
(Per gentile concessione di Piero Cunedda)



Franco Ceravola in posa alla batteria in un albergo della costa (forse il Riviera oppure la Plaia dei fratelli Soggiu) nel 1960.


Negli ultimi mesi del 1963 inizia l'attività il complesso de I Catalani. 
Da sinistra: Francesco Chessa, Piero Cunedda, Angelo Ceravola, Giovannino Niolu.
(Per gentile concessione di Daniela Ceravola)


1964 - Torre di Sulis: Sul palco Rino Bebbere e Paolo Dessì alle chitarre, con Francesco Balzani alla batteria. A sinistra Franco Visconti, attore milanese che gestiva il night e a destra Antonello Dessì che cantava. Nella foto si vede un interessante scorcio del locale.
(Per gentile concessione di Francesco Balzani)


Torre di Sulis: I tre musicisti


1° Febbraio 1965: Complesso The Gentleman che si esibisce a El Fuego. Tonio Carena alla chitarra, Alfonsino Ceravola all'organo, Piero Arca alla chitarra basso, Francesco Balzani alla batteria, Antonio Moro alla chitarra.
(Per gentile concessione di Francesco Balzani)


1° Febbraio 1965: Un'altra foto del complesso The Gentleman nella stessa serata.


1° Febbraio 1965: I Gentleman al Bar del Fuego
(Per gentile concessione di Francesco Balzani)


Complesso I Catalani. Campo americano in controluce. Bella foto di Vida pubblicata dall'Unione Sarda nell'ottobre 1965: Giovannino Niolu, Angelino Ceravola, Francesco Balzani e Francesco Chessa. Francesco Balzani aveva sostituito Piero Cunedda, impegnato nel servizio di leva. Il fotografo era Adone Dardi (5.6.1913-6.4.1992), conosciuto come Vida che probabilmente era il nome della sua ditta. 
(Per gentile concessione di Francesco Balzani)


1966 - Hotel El Faro (Porto Conte): Una sfilata di moda con accompagnamento di musica. 
Da sinistra: Giovannino Niolu, Francesco Chessa, Angelo Ceravola, Francesco Balzani, Michele Soggiu, e il presentatore. In primo piano una spumeggiante Miss Ardennes 
(Per gentile concessione di Francesco Balzani)



1966-67. Aeroporto di Alghero: I Catalani allietano la festa degli ufficiali che ogni anno viene organizzata nell'aeroporto di Alghero. Si vede in parte Angelo Ceravola, al centro Francesco Balzani e a destra Giovannino Niolu. Il quarto personaggio non fa parte del gruppo di musicisti.
(Per gentile concessione di Francesco Balzani)

Qui purtroppo devo inserire un doloroso ricordo, la morte di Giovannino Niolu avvenuta domenica 10 ottobre 1971. In quel periodo Giovannino stava facendo pratica di scuola guida con suo cognato per conseguire la patente. Quella domenica era in un bar e stava aspettando Angelino e Francesco Balzani per andare al campo sportivo dove giocava l'Alghero. Nel frattempo è arrivato suo cognato e insieme hanno pensato di approfittare del tempo che mancava all'appuntamento per andare a fare un po' di guida. Quando Angelino è arrivato al bar il gestore gli ha detto che Giovannino sarebbe stato accompagnato al campo sportivo dal cognato. Purtroppo Giovannino non ha più incontrato gli amici perché la sua auto è finita contro un albero e l'urto ha causato la sua morte.  
Questo tragico evento ha determinato lo scioglimento del complesso de I Catalani, e la fine di una bella realtà, di  un sogno che si era avverato e che sarebbe andato avanti per tanto tempo ancora.


1973 - Sciolto il gruppo dei Catalani dopo la morte del chitarrista Giovannino Niolu avvenuta nel 1971, Francesco Balzani ha formato il gruppo degli Isolani. 
Da sinistra: Pier Paolo Floris, Renato Copersito, Michele Soggiu, Salvatore Serra, Francesco Balzani e al centro Carmelo Langella.
(Per gentile concessione di Francesco Balzani)


   

Gioz Floreals del 1973. Primo premio per il testo della canzone "Memoria '71" dedicata allo scomparso chitarrista ed amico Giovannino Niolu, morto in un incidente stradale nel 1971. La canzone è stata scritta da Franco Ceravola e musicata da Angelo Ceravola.
Nella foto si vedono da sinistra: il batterista Pupo Mundula, Angelino Ceravola, Franco Ceravola, e il chitarrista Paolo Dessì nella sala mensa della casa di Riposo per Anziani di Viale della Resistenza.
Salutiamo Paoletto Dessì (Alghero 1946- Alghero 20 agosto 2024).



Fine anni 70. Ultima formazione del complesso I Catalani composta da Angelino Ceravola all'organo elettronico, Carmelo Vilardi chitarrista solista e Franco Ceravola cantante e percussionista.
Serata di festa nella cantina dell'Azienda vinicola Sella & Mosca fra le botti di invecchiamento dei vini. Il complesso ha cessato l'attività nel 1983.


1976-78
Altra serata nella cantina Sella & Mosca. Al centro il cantante e percussionista Franco Ceravola con ospiti dell'Azienda.



1976-79
In quegli anni Franco e Angelo Ceravola tenevano una scuola di chitarra ed erano ospitati nel Salone della Chiesa della Mercede. In quel periodo organizzavano l'Ugoletta d'Oro, uno spettacolo di canzoni per bambini delle Scuole Elementari al quale partecipavano gli autori con loro nuove composizioni in algherese. Nella foto si vede Franco Ceravola con due piccole cantanti e con il padre Lacagnina. Le bambine indossano la medaglietta data in ricordo della manifestazione.
La prima edizione dell'Ugoletta d'Oro risaliva al 1974 ma allora le canzoni presentate erano quelle dello Zecchino d'Oro e la rassegna era curata dagli Isolani.








Il padre mercedario  Lacagnina con Franco Ceravola alla conclusione del festival per bambini.



Giovedì 28 luglio 1977. Saggio di chitarra. Veduta della Sala della Mercede.


 Giovedì 28 luglio 1977. Saggio di chitarra


Giovedì 28 luglio 1977 - Parole e musica
Giovanna Tilocca legge "Canzone d'autunno" poesia di Federico Garcia Lorca accompagnata 
da Dino C., un alunno della Scuola di chitarra. 
(Da notare i pantaloni a zampa di elefante e le scarpe con la zeppa, in perfetto stile anni Settanta)


Un'esibizione dei Catalani nel cinema-teatro Selva ad un festival della canzone algherese. I Catalani avevano partecipato con la canzone Craror de gliuna. Carmelo Vilardi alla chitarra, Pupo Mundula alla batteria, Angelo Ceravola (nascosto dal cantante) alle tastiere e il cantante Franco Ceravola.


Il nome del complesso i Catalani ha una curiosa origine che vale la pena di raccontare..
In quegli anni erano in voga i Beatles (1963). Come si sa la parola inglese beatle significa scarafaggio, blatta.
Ad Alghero gli scarafaggi erano indicati con il termine lus cataranz , come a Sassari gli scarafaggi erano li cadarani per sottolineare la repulsione che i dominati provavano per i dominatori. In altre parole I Catalani prendevano il significato di scarafaggi, e non di abitanti della Catalogna.
Ricordo inoltre che quando eravamo bambini (anni Cinquanta) compravamo lus cataranz nel negozio di alimentari. Erano animaletti di liquirizia che ci piacevano molto e che costavano 1 lira l'uno. Di solito ne compravamo cinque, al massimo dieci lire.



1960

1967

1973

1973

28 dicembre 1974

1978



2015

Sabato 21 novembre 2015 nel Teatro Civico,  in occasione dei festeggiamenti per la patrona della musica Santa Cecilia, la Banda Musicale Dalerci ha conferito a Franco Ceravola un riconoscimento per la sua attività musicale. Per l'occasione il cantante ha eseguito la canzone "Ses coma un'astreglia" (parole di Franco Ceravola, musica di Angelo Ceravola).

Franco Ceravola Rosella (Alghero 1° dicembre 1940 - Alghero 26 ottobre 2023).


Tomba della famiglia Ceravola Rosella progettata nei primi anni Settanta da Franco Ceravola Rosella e realizzata con la collaborazione dell'artigiano Francesco Balzani che ha costruito i casseri sagomati secondo il disegno del progetto. Alla sua realizzazione ha contribuito anche Angelino Ceravola.
Una vela solca il mare, come le imbarcazioni degli antenati che venivano da Livorno. E' l'unica tomba del cimitero di Alghero costruita con questa tecnica.



Franco Ceravola Rosella è venuto a mancare il 26 ottobre 2023. Tra i suoi appunti ho trovato il seguente scritto nel quale ripercorre i primi anni della vita di suo cugino Angelino. Lo scritto è in algherese e l'ho tradotto in italiano.


ANGELINO CERAVOLA (26 gennaio 1940-24 dicembre 2009)

Angelino era nato nel gennaio del 1940 in via Minerva (Lu carré del Butaiu).

Da piccolo aveva fatto parte della banda della Maddalenetta (in quegli anni i ragazzini erano organizzati in bande che proteggevano il territorio e impedivano le invasioni di coetanei residenti  in altre zone anche ricorrendo a sassaiole n.d.r.), finché la famiglia non è andata a vivere in via Roth in una zona che allora era campagna. Dopo qualche anno la famiglia ancora una volta si era trasferita, ed era andata in un palazzo al Lido, fuori dalla città, nella zona degli Orti che iniziava dopo la chiesa di S. Giovanni Battista.

Nel 1952 si è iscritto alla 1a Media; le Scuole allora erano situate al Corso, a fianco della chiesa di S. Michele.

Così ci siamo trovati ad essere, oltre che cugini, anche compagni di scuola. Noi eravamo nipoti di nonno Antonio, uomo di mare che possedeva diverse barche. Dopo la guerra, nel 1945, era nato un partito politico, "L'uomo qualunque"; mio nonno che aveva abbracciato le idee di questo partito, si era fatto fare da un calafato una lancetta alla quale aveva messo il nome di "Uomo Qualunque".

Noi, come tanti bambini, stavamo per molto tempo a giocare al porto in mezzo alle barche da pesca che venivano tirate a terra per fare la manutenzione, e avevamo spesso l'occasione di prendere la lancia per farci un giro in barca o per andare a pescare.

Dopo qualche anno la famiglia di Angelino si è trasferita ancora una volta ed era andata a vivere alla Pivarada. Intanto la madre di Angelino, zia Caterina Masu, aveva aperto una trattoria in via Minerva in un magazzino dove già sua madre, Fortunella Ferralis, nonna di Angelino, aveva una trattoria.

Siamo arrivati al 1954 e noi frequentavamo ancora le Medie.

La musica era una tradizione di famiglia, tant'è che il padre di Angelino da giovane suonava la fisarmonica.

L'occasione che aveva portato Angelino ad appassionarsi della chitarra si è verificata quando un cliente di passaggio che aveva con sé una chitarra, era entrato nella trattoria di zia Caterina per mangiare del pesce. Alla fine del pasto l'uomo si era accorto di non avere soldi e aveva proposto di lasciare la sua chitarra che per lui era molto preziosa. La madre di Angelino aveva accettato e aveva regalato lo strumento al figlio che ha subito mostrato un grande interesse.

Da quel momento dedicava il suo tempo libero alla chitarra. Aveva subito imparato ad accompagnare sia il canto che gli altri strumenti. Durante l'estate, quando venivano i turisti, nella trattoria di sua madre mi accompagnava mentre io cantavo le canzoni che erano in voga, passavamo così le serate divertendoci e facendo divertire gli stranieri che entravano nel locale per mangiare.

In poco tempo ci siamo affiatati; Angelino ha pensato di scrivere una canzone in algherese e ha composto una melodia per la quale io ho scritto le parole. È nata così la prima canzone dedicata ad Alghero, sulla tradizione di quasi tutti i compositori di canzoni algheresi del nostro periodo.

Nel 1957 abbiamo costituito il primo complesso per suonare nei locali notturni che in quel periodo erano nati in città.

A questo punto occorre ricordare il bravissimo chitarrista solista, grande amico di Angelino, Giovannino Niolu.

Giovannino era barbiere, e quando aveva fatto amicizia con Angelino, lavorava sotto padrone con un barbiere che aveva la bottega in Corso Carlo Alberto. Giovannino aveva una grande passione per la chitarra e un talento straordinario. Era un solista eccezionale tanto che gli bastava sentire una sola volta una melodia che era in grado di suonarla con la chitarra senza sbagliare una nota. Era nato così un duetto che poteva suonare, più di tutto, i brani musicali che, nel periodo che va dal Quarantacinque fino al Settanta, prevalevano sulle canzoni cantate, tipo Delicado, Brasil, Maria Elena, etc.

Con questo sodalizio tra i due chitarristi era nato il primo complesso musicale.

Siamo nel cinquantasei - cinquantasette. I componenti del complesso erano: i chitarristi Angelino Ceravola e Giovannino Niolu, i cantanti Franco Ceravola e Gianni Masu, il sassofonista Giulio Terzoli, il batterista Nicolino Niolu, fratello di Giovannino. Il nome del complesso I Sarchiaponi Jazz era ispirato ad uno sketch raccontato in televisione da Walter Chiari.

Con questa formazione avevamo lavorato per tutto il periodo del Carnevale nella sede del Circolo Marinai di Piazza Civica.

Nel cinquantasette la signorina Antonella Salvietti stava formando un coro per cantare le canzoni algheresi. Cercava anche due chitarristi per accompagnare i cantanti.

Le avevano indicato Angelino e Giovannino, e li ha chiamati, e tutti e tre siamo entrati a far parte del coro che una volta pronto, era diventato il coro dell'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo. Le persone che facevano parte del gruppo erano: la signorina Antonella Salvietti, Maria Dolores e altri dei quali non ricordo più i nomi.

L'anno stesso della sua formazione, il coro è stato ingaggiato per la festa di Sant'Agostino. Era la prima volta che nella festa venivano cantate le canzoni algheresi.

Dopo poco tempo la RAI di Cagliari ha inserito le canzoni algheresi in una trasmissione di Folklore della Sardegna, quindi andavamo a Cagliari per registrare le trasmissioni che andavano in onda la domenica mattina.

Gli anni dei quali sto parlando, sono gli anni della ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale finita nel 1945. Come tutte le cose, anche la musica aveva preso una grande importanza. Dovevamo lasciarci indietro quella tragedia che aveva sconvolto tutto il mondo lasciando le città distrutte e un numero di morti che non è possibile immaginare.

Nella musica leggera era arrivata dall'America una musica nuova, la musica dei giovani, il rock and roll, che aveva portato una rivoluzione nel mondo della musica leggera.

Un altro momento per noi importante, sempre nello stesso periodo, era stata la partecipazione ed un grande spettacolo che si faceva a Sassari fra gli Istituti e le Scuole Professionali. La manifestazione si teneva ogni anno e Angelino ed io abbiamo partecipato presentando la prima canzone scritta con il testo in italiano. Dopo il rock and roll, in Italia, era arrivata la moda degli Urlatori e il maggior rappresentante della nuova tendenza era Toni Dallara. Noi avevamo composto la nostra canzone sulla scia della moda del momento, ancora legata alla musica sentimentale, ma con un ritmo nuovo, che la inseriva tra la musica dei giovani. Il titolo era Gelose di te, l'arrangiamento era stato curato dall'allora già famoso chitarrista concertista Armando Marrosu che era stato alunno dell'Istituto Tecnico per geometri.

Lui aveva avvicinato l'arrangiamento della nostra canzone a certi brani del famosissimo complesso americano dei Platters. Per accompagnare i cantanti c'era una quasi orchestra visto il numero degli strumenti; fra i componenti aveva anche il chitarrista Angelino Ceravola. L'esecuzione si avvaleva anche di un coretto vocale, come era d'obbligo in quel periodo. La manifestazione si teneva nel Teatro Ariston di Sassari. La partecipazione del pubblico è stata straordinaria, e anche se la sala poteva accogliere più di duemila persone, un numero incredibile di persone era rimasta in piedi. D'altronde c'erano tutti gli studenti degli Istituti Professionali di Sassari, dall'Istituto Magistrale all'Istituto Tecnico Agrario.

Arrivati alla nostra esibizione il presentatore aveva ampiamente parlato di questa novità, e aveva aggiunto inoltre che la più grande Casa Discografica di allora, la RCA, ci aveva fatto un contratto per incidere un disco della nostra canzone. Naturalmente questa notizia era falsa ma era servita ad attirare l'attenzione di un pubblico di ragazzi scatenati nella rivalità tra Istituti tanto che quando si esibivano gli artisti di uno, gli studenti dell'altro fischiavano come matti e facevano un casino infernale. La presentazione fatta alla nostra canzone era riuscita a suscitare una grande curiosità tra il pubblico dei giovani un po' agitati che hanno ascoltato quella novità in silenzio per tutta la durata del brano, e alla fine tutto il pubblico si era alzato in piedi applaudendo con uno straordinario entusiasmo. Il capo Complessi di Sassari, presente alla manifestazione, era salito sul palco e ci ha chiesto la partitura della canzone per inserirla nel proprio repertorio. In conclusione della manifestazione l'Istituto Tecnico per Geometri e Ragionieri aveva vinto il Concorso e aveva ottenuto il premio rappresentato da una ceramica artistica del Maestro Ceramista Giuseppe Silecchia.

Dopo essere stati impegnati per qualche anno col complesso nella Casa del Caffè con una formazione semplificata e basata sostanzialmente sui due chitarristi Angelino e Giovannino, io lo avevo lasciato mentre i due chitarristi continuavano a lavorare nei locali notturni, nelle feste di piazza, nei paesi vicini ad Alghero partecipando ai carnevali e ad altre manifestazioni.

Sono gli anni Sessanta nei quali Angelino ha vissuto facendo il complessista con la sola pausa del servizio militare.

Nel 1963 Angelino, Giovannino, Francesco Chessa e Piero Cunedda hanno creato il complesso dei Catalani, una formazione che ha ottenuto un buon successo in Sardegna. Per un'estate i Catalani si sono esibili nei locali dell'Emilia Romagna e del Veneto. Nell'ambito della canzone algherese ha realizzato l'incisione di due dischi di 45 giri con quattro canzoni. Le canzoni erano: l'Ave Maria, Ses coma un'astreglia, Daspeltata, Lu Sulitari.

I dischi sono stati venduti in poco tempo e per quanto ci fosse sempre una grande richiesta, non sono stati più stampati.

I Catalani: Francesco Chessa, Giovannino Niolu, Piero Cunedda e Angelo Ceravola 
sulla terrazza del night El Fuego

Il suo scritto finisce qui, anche se la storia continua. Io voglio soltanto aggiungere che purtroppo il chitarrista Giovannino Niolu è venuto a mancare nel 1971 a causa di un incidente stradale. A lui Franco ha dedicato la poesia Memoria '71 che è stata musicata da Angelino Ceravola.


MEMORIA ' 71


Coma una gota
calgura nel pou de la durò
ses passat.
Lo cor ascolta ne la tristura de las cosas
la veu paldura.
Nel camì del tenz molt
lu pansament selca
un so' dolz de ghiterra
sa cunfundi ama 'l racolt.
I somis, tanta somis calguz
nel camì del tenz molt!
Aschelzus de amisissia i gioz
de gioventut alegra.
Ma mès de tot musica
chi goc(i) ne la musica.
La manz coma dos pinzels
pintan las notas
i una ghiterra gran coma un sol
canta, riu, prora.
La talda 'l pansament pres de la por
no vol creura,
ma achel so' de ghiterra
sa fa agliunt
lu cor chi astrigniment
chi gliastima
lu che és ver és viu
i prasent
i la durò sa mou
ne l'ampussibra!
Pe' poc resta lu racolt
ne la talda
de un mamentu paldut!

Poesia premiata ai Giochi Floreali di Alghero nel 1973 con la

Coppa J. Pais 



Copertina del libro dedicato alla storia della famiglia Ceravola di Alghero



Quarta di copertina del libro


Per approfondimenti:

tilgio@virgilio.it